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Social sharing: cos’è e cosa c’è dietro?

Social sharing: di cosa si tratta?

C

on il termine “social sharing” si intende il gesto di condivisione che un utente effettua sui social media. Si tratta quindi di un’azione attraverso la quale una persona ha la possibilità di condividere foto, video e link con la propria cerchia di amici. Il “social sharing” incrementa perciò la visibilità di un contenuto che viene mostrato ad un numero maggiore di persone. A differenza di quanto accade con i “like”, in questo caso l’utente mostra un apprezzamento più forte, che lo porta a fare proprio il contenuto condividendolo appunto con gli amici presenti sulla piattaforma. Il “social sharing” manifesta quindi l’intenzione di voler informare o voler prendere posizione riguardo ad un determinato argomento, notizia o prodotto. Si tratta perciò di un’azione non banale e che ha al contrario motivazioni psicologiche ben precise.

Social sharing: perché condividiamo contenuti sui social?

La condivisione di un post, in realtà, è molto simile alla pubblicazione di un contenuto ex novo. In entrambi i casi infatti l’utente vuole mostrare qualcosa di sé, in modo tale da ottenere visibilità e un certo riconoscimento da parte della propria cerchia di “amici”. Questa necessità nasce principalmente da un bisogno di stima e autorealizzazione. In particolare, il bisogno di appartenenza spinge gli utenti a condividere per provare una sorta di accettazione sociale da parte di un gruppo o un individuo. 

Che ci piaccia o no, infatti, vogliamo tutti sentirci accettati e considerati dalle persone con cui condividiamo gli stessi valori. Nel caso dei social media, in particolare, tendiamo a condividere tutti quei contenuti che ci consentono di veicolare un’immagine ben precisa di noi stessi.

Autorealizzazione e ricompensa

Accanto a questo bisogno di stima, vi è poi quello di autorealizzazione, ovvero ottenere un riconoscimento in presenza di un accadimento positivo o un successo lavorativo. Il bisogno di autorealizzazione è inoltre strettamente legato a quello di accettazione e riconoscimento. Quando pubblichiamo un contenuto sui social, infatti, lo facciamo anche per avere un riscontro nel nostro pubblico e ricevere i famosi “like”. 

Questi costituiscono una vera e propria ricompensa, un riconoscimento da parte della collettività capace di condizionare persino la nostra autostima. Il numero di “like” che riceviamo e vediamo sugli altri, in particolare, è in grado di influenzare le nostre risposte neurali e comportamentali. Quando gli utenti vedono post con molti like, ad esempio, mostrano l’attivazione delle aree cerebrali del circuito della ricompensa e per questo sono più propensi a rilasciare, a loro volta, forme di approvazione. I “like”, quindi, sono una testimonianza tangibile della considerazione che l’altro ha di noi, così importante da riuscire a migliore la percezione che abbiamo di noi stessi o, al contrario, di farci sentire poco apprezzati dal nostro pubblico.

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Social sharing: mostrare qualcosa che non c’è

 E non finisce qui. Chi condivide un contenuto sui social media desidera affermare uno status che ancora non c’è. Pubblicando una foto, un video o un articolo tendiamo infatti ad ostentare qualcosa, che spesso non fa davvero parte di noi. Mostriamo al nostro pubblico di amici non solo chi siamo, ma chi vorremmo essere. Inoltre, molte volte questa ostentazione viene estremizzata a tal punto da creare una vera e propria realtà parallela. 

Quando navighiamo nella nostra home di Facebook o nel feed di Instagram, ad esempio, gran parte dei contenuti riguardano successi con relative foto o video di persone sorridenti e apparentemente felici. Il più delle volte, tuttavia, questi contenuti hanno ben poco a che fare con la realtà delle cose. Dietro il bisogno di condivisione sui social media si celerebbe quindi il desiderio di mostrarsi felici, anche quando non lo si è realmente. Insomma il “social sharing” è un fenomeno che nasce da motivazioni ben precise, che è bene conoscere e approfondire, in modo tale da essere più consapevoli di sé stessi e dell’immagine che si intende trasmettere agli altri.